Sauro Piccioni chiude la barberia dopo 50 anni di attività

Dall’inizio, per caso, con Domenico Materia durante le medie, al dietro le quinte degli studi di canale 5, tanti successi e fedeli clienti

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Sauro Piccioni chiude la barberia dopo 50 anni di attività

“Avevo undici anni e frequentavo la prima media quando, mentre stavo facendo i capelli, Domenico Materia, che aveva allora la barberia sul corso di Magione, chiese a mia madre se mi avrebbe fatto piacere imparare il suo mestiere – così, disse, ci sarà un altro “roscetto” a fare il barbiere – riferendosi al fatto che a Magione c’era un altro barbiere con i capelli rossi, Poggioni, che stava per smettere”.

Inizia così il racconto di Sauro Piccioni, originario di Castel del Piano ma trasferitosi con la famiglia a Magione perché il padre lavorava da Rinaldini, che, dopo oltre cinquanta anni di attività nell’arte del taglio di “barba e capelli”, e non solo, ha deciso di chiudere il proprio negozio. Un taglio di saluto anche per il sindaco Giacomo Chiodini.

“Così – ricorda – durante il periodo estivo, iniziai a frequentare la barberia. Poi, naturalmente, tornai a scuola ma, il pomeriggio, andavo in barberia soprattutto perché i clienti mi facevano i compiti. Terminata la terza media mi iscrissi alla scuola per perito elettrotecnico perché il mio desiderio era aggiustare apparecchiature elettriche. Ma, a volte, accadono cose che sembra ti indichino la strada che devi prendere perché, durante le vacanze, presi una forte scossa elettrica mentre stavo riparando un televisore. Ricordo che mi spaventai molto ma, ormai, mi ero iscritto, i miei avevano comprato i libri, pagato l’abbonamento per il trasporto. Il primo giorno di scuola, alla fermata dell’autobus, ero con un mio amico delle medie, Marco Secca. Mi voltai verso di lui e gli dissi che io quella scuola non la volevo fare perché avevo paura, che volevo fare il barbiere. Quel pullman non lo presi, andai da Domenico dicendogli che volevo lavorare da lui.”

Anni di apprendistato e tanti clienti ma senza dimenticare le prime persone che si affidarono alle sue mani ancora inesperte. “Il primo taglio di capelli lo feci a Renato Bianchi e la prima barba, che allora si faceva con il rasoio a mani libera, a Mariano.”

Una lunga carriera in cui non sono mancati i dubbi, i ripensamenti e il desiderio di cambiare. “La prima volta fu intorno ai diciassette anni. Guadagnavo poco, le entrate maggiori erano le mance che io riponevo dentro un barattolo del negozio tanto che mi avevano soprannominato affettuosamente “semino” per questa mia parsimonia. Ma chi lavorava in fabbrica riportava uno stipendio molto superiore, così cercai di capire come poter fare per entrare alla Ellesse. Anche lì la vita mi riportò di nuovo in barberia, la persona a cui avevo chiesto come poter fare mi disse che io stavo imparando un mestiere, era normale che ancora non guadagnassi molto mentre il lavoro andava dato a chi era disoccupato. La seconda volta fu la mia famiglia a farmi desistere. Volevo entrare alla Perugina dove lavorava mia moglie e tanti altri. Ma, anche lì, penso che le persone abbiano pensato sempre che avevo una dote e non dovessi sprecarla. Così, dopo alcuni anni con Materia, fino al 1986, mi misi in società con Edoardo Carletti e, dopo di lui, mi sono trasferito, in un primo momento con una socia, in questo ultimo negozio, in via del Quadrifoglio, che poi ho acquistato, ampliando con la parrucchieria. Altro settore che mi ha sempre interessato ma che ho lascito quando ho preso da solo l’attività nel 2002.”

Anni pieni di riconoscimenti con la vittoria di campionati umbri, selezioni per la squadra dei campionati italiani, venti anni di insegnamento in una scuola del settore di Perugia, la partecipazione come fornitore di servizi a Canale 5. Poi i tanti affezionatissimi clienti, sia noti al grande pubblico, come il calciatore Nesta, che del territorio.

“Devo ringraziare tutte queste persone – conclude – alcune delle quali mi hanno seguito durante tutti i miei spostamenti, se ho potuto fare tutto quello che ho fatto: una casa, una famiglia e, soprattutto, questo lavoro che mi ha dato veramente tante soddisfazioni.”

 

 

 

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